Piccola cittadina in provincia di Macerata, conta circa 19.000 abitanti. Il comune prende nome da un eremita predicatore e taumaturgo che qui visse per ben trent'anni, e morì che tutti lo consideravano un santo.

La cittadina, di note origini romane, ha rivestito un ruolo molto importante durante il periodo storico napoleonico per il trattato firmato negli ultimi anni del XVIII secolo, in cui Napoleone Bonaparte costringeva il Papa a cedere delle terre e del denaro per una rassegna internazionale dell'umorismo, la Biennale internazionale dell'Umorismo nell’Arte.

Situata in una posizione strategica, nella valle del Chienti tra boschi e colline, questa terra è stata sempre abitato lungo il corso dei secoli, e già nel XIII secolo divenne un noto centro attivo di manifattura che sfruttava l’acqua del Chienti per i mulini, concerie, fornaci, tintorie e tessiture. Un notevole sviluppo urbano ed economico si ebbe anche nel XX secolo, a metà degli anni '50, dove una grossa produzione di cuoio e pelli hanno portato direttamente ad un aumento demografico, con la creazione di altri quartieri e la sostituzione di vecchi edifici con moderni fabbricati.